EDUCAZIONE CIVICA
LA FILTER BUBBLE
La Filter Bubble è un fenomeno di isolamento nel quale viene presentata una situazione in cui un utente trova informazioni e opinioni che avvalorano e rinforzano le proprie condizioni, attraverso degli algoritmi trovati online; perciò è come una pubblicità che spinge ogni individuo a compiere una determinata azione attraverso dei pensieri e delle logiche che vengono effettuate da qualcuno.
Questo termine è stato utilizzato per la prima volta da Eli Pariser, ma con il passare del tempo, questo vocabolo è stato esteso anche in alcuni dizionari; uno dei più famosi italiani è il Dizionario Zingarelli, che afferma che è l'insieme delle informazioni fornite all'utente in rete in base ai suoi comportamenti.
Una delle cause della Filter Bubble è quella di poter chiudere l'individuo in un mondo autoreferenziale, facendo diventare abbastanza superflua la necessità del dialogo, facendolo stare nella propria bolla.
Esistono due tipi di bolle: Bolle a fini informativi e commerciali ( con aspetti positivi che si contrappongono a problemi di privacy e identità digitale) e Bolle a fini politici (incidono negativamente sulla formazione della coscienza politica)

VANTAGGI, SVANTAGGI E COME USCIRNE
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi
Il fenomeno di per sé non è negativo perché può evitare l'overload informativo, ovvero
l'eccessiva mole di informazioni disponibili su Internet ogni giorno che sicuramente è per noi utenti pesante in termini cognitivi, e semplificarci la navigazione.
Senza contare l'assenza di influenze esterne mitiganti che consente ai malintenzionati di
diffondere fake news in modo incontrollato.Anche in questo caso la soluzione dovrebbe essere la
libertà di scelta, dove deve essere l'utente a scegliere consapevolmente come cambiare o
disattivare, in modo facile e in autonomia, questo filtraggio.
Come uscirne?
Esistono diverse opzioni, che non sono così facili da essere alla portata di tutti:
• usare solo strumenti che permettono una ricerca libera e consapevole;
• usare estensioni, come StartPage, Privacy Badger e Trackblocker, che aiutano a evitare il
monitoraggio del comportamento di navigazione degli utenti;
• utilizzare il maggior numero possibile di mezzi e fonti diversi per informarsi;
• seguire, sui social network, anche pagine differenti dai propri gusti o opposte alle nostre
opinioni, in modo da poter ricevere una più ampia gamma di informazioni.

LA FILTER BUBBLE E LE FAKE NEWS
Cosa c'entra la FILTER BUBBLE con le FAKE NEWS?
Questo fenomeno di solito è accostato alle FAKE NEWS che vengono create da algoritmi che selezionano informazioni con superficiale attendibilità che vengono mostrate all'utente in concordanza con il suo profilo. Di fatto queste FAKE NEWS hanno successo perché create artificialmente da studiosi di comportamenti di massa, e divulgate da FAKE ACCOUNT anonimi o fasulli, creando così disinformazione. Questo fenomeno dipende sempre più dalla propensione degli utenti a chiudersi in una bolla informativa e a diffondere informazioni indipendentemente dalla loro PROVENIENZA,CORRETTEZZA e AUTENTICITA'.
• seguire, sui social network, anche pagine differenti dai propri gusti o opposte alle nostre
opinioni, in modo da poter ricevere una più ampia gamma di informazioni.
"LA FILTER BUBBLE" E I SUOI PRINCIPI DI FUNZIONAMENTO
Come funziona la FILTER BUBBLE?
Funziona in questo modo. I SOCIAL MEDIA adottano un unico criterio per selezionare quello da proporre (IL SEARCH ENGINE) sulla base di formule statico-matematiche applicate alle chiavi di ricerca fornite dagli utenti. Un esperimento condotto da ELI pariser chiese a due sue amici di cercare su Google la parola "Egitto", quello che egli ricevette furono dei risultati diversi, questa è la personalizzazione di Google che usa un sacco di indicatori per stabilire chi siamo e selezionare un certo tipo di file appropriati. In questo caso nella FILTER Bubble si possono evidenziare due aspetti importanti:
• LA CREAZIONE DI GRUPPI CHIUSI: Cioè che all' interno di questo sistema si possono confrontare solo persone con interessi comuni ai nostri, e non si ha la possibilità di condividere certi argomenti con persone con interessi diversi
• E' INVISIBILE: Ovvero che la rete non adotta criteri di TRASPARENZA, e non ci mostra quale profilo ci ha assegnato ciò che ci mostra e non altri risultati
LAVORO SVOLTO DA : GIANBATTISTA MANCO, LORENZO D'ELIA, FRANCESCO PIO VILLA, DAVIDE FORNARO